Adeguamento della rete idrica dell’Ospedale São Julião e sue Strutture Scolastiche
Campo Grande – Mato Grosso del Sud Brasile
L’Ospedale data le sue origini nel programma del Governo Federale Brasiliano che nel 1940 costruì 36 asili-colonia (lebbrosari) per isolare i malati del Morbo di Hansen (lebbra). All´epoca prevalevano la paura e il preconcetto; la malattia, estremamente discriminante, allontanava le persone malate dal contesto familiare. Già nei suoi primi anni di attività, l´asilo-colonia São Julião venne relegato e abbandonato dalla società.
A partire dal 1970, volontari italiani, con Suor Silvia Vecellio (ancora ora direttrice della struttura) e Don Aldo Rabino, incominciarono a collaborare attivamente al processo di ricupero strutturale e sociale del São Julião. Nacque l’Associaçao de Auxilio e Recuperaçao do Hansenianos (AARH).
Nuovi Spazi al Servire ed O.A.S.I sono da allora tra i maggiori sostenitori della struttura.
Nel 2017, la necessità di adeguare il sistema di gestione delle rete idrica dell’Ospedale São Julião, ha richiesto uno sforzo congiunto delle due Associazioni.
Il progetto ha voluto salvaguardare il prezioso bene dell’acqua potabile, resa disponibile da un pozzo semi artesiano, perforato nel 1981 all’interno dell’area ospedaliera.
Un’improvvisa piena del torrente Botas (2016), aveva messo fuori servizio il pozzo. L’acqua fangosa entrando all’interno del pozzo provocò l’arresto della pompa per grippaggio e danneggiò gravemente le apparecchiature istallate (quadro di comando per la gestione della pompa e collegamento elettrico con il deposito).
Poiché il fabbisogno idrico dell’ospedale, è di circa 300.000 litri/giorno, l’incidente produsse notevoli difficoltà. Per ripristinare il servizio nel più breve tempo possibile fu necessario sostituire la pompa, ripulire i quadri di comando e ripristinare i componenti non più funzionanti, spostando i quadri elettrici esistenti ad un livello più alto. Nei due giorni di arresto si ricorse all’approvvigionamento di acqua con autocisterne di capacità compresa tra i 16.000 e i 19.000 litri, provenienti dalla città di Campo Grande, pur tuttavia, tenendo conto del fabbisogno giornaliero, la fornitura anche se preziosa, si rilevò insufficiente.
L’alluvione quindi, evidenziò la necessità di intervenire sul sistema di gestione dell’acqua, in primo luogo per evitare disservizi futuri, ma anche per eseguire gli adeguamenti necessari agli impianti ed alle installazioni ormai inadeguate e logorate dal tempo.
Il progetto si è sviluppato attraverso due distinti interventi:
A. adeguamento del sistema di estrazione e pompaggio dal pozzo al deposito
B. adeguamento del sistema di distribuzione dal deposito verso le utenze
Con inizio dei lavori a giugno 2017 in sintesi, si è provveduto a sistemare la strada di accesso al pozzo ubicato a circa 1.300 metri dal centro delle costruzioni che fanno parte dell’ospedale, a rifare completamente il tratto finale di circa 450 metri della linea elettrica a 13.800 Volt che, mediante un trasformatore a 220 Volt (esistente) alimenta l’impianto elettrico del pozzo stesso, ad innalzare la costruzione delle apparecchiature per sistemare i nuovi quadri elettrici, a costruire una protezione stagna, un nuovo quadro elettrico di comando della pompa sommersa che estrae l’acqua dal pozzo e la invia direttamente al serbatoio principale con capacità di 250.000 litri. Sono stati montati i quadretti di telemetria per la gestione del livello acqua tramite trasmissione e ricezione radio, il sistema GSM per la gestione degli allarmi e dei comandi via cellulare ecc. (Parte A del Progetto – sistema di estrazione e pompaggio). La parte B. del progetto – sistema di distribuzione, si è conclusa nel 2018)
Obiettivo raggiunto: oggi l’Ospedale Sao Juliao e le sue strutture interne, (Scuola elementare e media Franco Delpiano e Asilo Morada do Sol, Fattoria di auto sostegno) possono usufruire di oltre 300.000 litri/giorno di acqua, indispensabili per il corretto approvvigionamento.