L’arco della vita: la vecchiaia non è una malattia
L’arco della vita: la vecchiaia non è una malattia
L’arco della vita: la vecchiaia non è una malattia
Le DBN un nuovo orizzonte
Milano, 24 ottobre 2009
Aula Palazzo Pirelli – Via Fabio Filzi 22 Milano
La vecchia non è una malattia, ne tanto meno un problema ci disse un anziano del villaggio di Karpasdanga in Bangladesh.
Nei Paesi in via di Sviluppo, la popolazione di coloro che hanno superato i 60 anni aumenterà nel 2020 dal 7 al 12%, questo dovrà portarci ad una rivisitazione delle politiche umanitarie. E’ necessario sottolineare che nel suo complesso la popolazione anziana non è ne indifesa né dipendente. La maggior parte degli anziani è in grado di affrontare diverse situazioni e di adattarsi ad esse. Molti anziani contribuiscono in maniera notevole con il loro bagaglio di esperienza e conoscenze, svolgendo il ruolo di punto di riferimento per tutta la famiglia ( sacrificando il proprio benessere per aiutare figli e nipoti). In molti Paesi Africani ,ad esempio, in conseguenza all’epidemia da HIV/AIDS gli anziani hanno assunto la responsabilità di far crescere ed educare sia i nipoti che gli altri bambini rimasti orfani. (Si contano 14 milioni di orfani al di sotto dei 15 anni).
Il ruolo di questi nonni e quindi indispensabile ! Simboli viventi di saggezza e custodi della tradizione, sanno anche integrarsi ed accostarsi al “nuovo”: alla medicina moderna mantenendo radici ben salde nella “medicina tradizionale”. Integrando i metodi moderni della alfabetizzazione importati dall’occidente senza abbandonare la capacità del racconto mnemonico tramandato da generazioni.
In questi 25 anni di esperienza di cooperazione in questi Paesi abbiamo introdotto metodi e tecniche occidentali di cura e crescita sociale ed economica,è forse venuto il tempo che “importiamo” una cultura ed un pensiero filosofico che colloca tutte le persone e tutti gli esseri viventi in un diverso e piu armonioso rapporto di reciprocità perché “ il tutto è maggiore della somma delle parti.